sabato 18 agosto 2012

Ta en Fika?

Il titolo può essere fuorviante per gli italofoni, ma vi assicuro che in Svezia è una vera e propria istituzione.
Che voi siate studenti, nonni in pensione, casalinghe, professori, postini, autisti o persino il re sentirete puntualmente il bisogno di una fika! La parola svedese deriva dallo slang del XIX secolo nel quale le sillabe di una parola venivano invertite, un po’ come i giochi che facevamo noi da bambini. E così da Kaffi (termine arcaico per il caffè, che oggi si chiama Kaffe), si è passati a Fika.
Quindi “Ta en fika” oggi equivale a una sorta di pausa caffè, rigorosamente accompagnata da dolcetto, insieme a amici parenti o vari, a metà mattina o metà pomeriggio (a seconda dei gusti).



Per assecondare questa istituzione si possono trovare locali che a tutte le ore del giorno offrono caffè o tè e i vari dolcetti. Il mio preferito è decisamente il kanelbullar, girella con cannella e zucchero, non male anche nella versione alla vaniglia più soft, ovvero il vanijlbullar. Poi ci sono quelli di mandelmassa, ovvero con la pasta di mandorle, i biscotti di riso con copertura di cioccolato, quelli di pepparkakor soprattutto sotto natale, i lussekatter per santa Lucia. E tanti altri, perché se la cucina svedese ci lascia perplessi, i dolci meritano decisamente di essere provati. (Vi dico solo che dopo aver passato un anno in Svezia sono tornata a casa con 11 chili in più!)
Con tutto il caffè che bevono gli svedesi non c’è da sorprendersi che siano tanto affezionati alla fika. Potete tranquillamente rendervene conto guardando un qualsiasi film o leggendo un qualsiasi film svedese, ad esempio Uomini che odiano le donne di Stieg Larsson (e anche il resto della trilogia Millennium). In Svezia si consumano circa 9 kg l’anno di caffè, contro i 5-6 dell’Italia!

Insomma, una istituzione che mi è rimasta nel cuore anche dopo anni (ormai troppi!) che sono tornata dalla Svezia. Per fortuna nulla vieta di farla da noi, e se avete anche voi voglia di sapori svedesi autentici siete fortunati perché l’IKEA ne ha una buona scorta!
In più, pare che negli ultimi anni gli svedesi stiano cercando di esportare la loro cultura e le loro tradizioni, tra queste anche quella della fika. Se vi trovate a Londra ad esempio (sì lo so, se siete in vacanza è bene provare ciò che fa parte della cultura locale, ma se avete occasione di viverci per un periodo considerevole) potete fare un salto al Fika Swedish Bar &Grille, gestito in pura filosofia svedese. Pareti in legno grezzo, piccoli oggetti di design scandinavo, cuscini con stoffe colorate e disegni audaci.
“ […] E’ sull’essere rilassati socializzando, prendendosi una pausa dalla vita frenetica per incontrarsi con gli amici davanti a cibi e bevande freschi e semplici, in un ambiente amichevole e confortevole. Fika è la tua casa lontano da casa, dove tante adorabili persone vanno a mangiare, bere e rilassarsi in qualsiasi modo le renda felici. […]”

Oppure ancora il FIKA di New York, che nella grande mela conta ben 4 locali. Il quale però dell’idea originaria di Fika conserva ben poco!
Chissà quali altri locali ci saranno in giro per il mondo, purtroppo in Italia non ne conosco neanche uno…


Hejdå